La Sardegna! Terra dai profumi unici, aria fresca e animali cresciuti allo stato brado. Non di rado ti capiterà di trovare mucche, pecore, cinghiali…e spesso tori, praticamente ovunque. A volte persino in spiaggia, a rilassarsi.
E con questa premessa avrai capito che i prodotti tipici sardi partono o quanto meno passano dalla terra.

Fare una lista non mi fa impazzire perché ho sempre la sensazione di dimenticarne qualcuno o comunque di non dare la giusta attenzione a qualcuno dei prodotti che la Sardegna offre.

Ma una cosa è certa.

Non puoi andare via dalla Sardegna senza aver assaggiato ognuno di questi 10 prodotti tipici.

Leggi tutto: 10 Prodotti Tipici Sardi da scoprire (e assaggiare)

Ecco i Migliori 10 Prodotti Tipici Sardi:

La Salsiccia secca

I salumi sono tutti assolutamente da assaggiare, ma tra tutti i prodotti tipici sardi, la salsiccia secca trova un posto veramente di spicco.

Qui voglio prima chiarirti un dubbio.

In Sardegna quando parli di salsiccia, tocchi un argomento delicato. Questa infatti non è da confondersi con il salame e non è da confondersi con la salsiccia fresca.

Ognuno di questi tre elementi trova il suo spazio nel mondo culinario sardo e mischiarli potrebbe portarti confusione.

Ti faccio un esempio estremamente pratico.

Se ordini una pizza salsiccia e patate, in Sardegna ti arriverà al 101% una pizza con salsiccia secca e patate. Se ti aspettavi la salsiccia fresca (quella morbida) qui avresti dovuto chiedere “purpuzza”.

Per i Sardi inoltre il salame invece è “quello grosso”, quello milanese per intenderci, a tratti morbido.

La Salsiccia secca invece ha il suo trattamento, le sue spezie, la sua percentuale di grasso specifico e la sua stagionatura esatta per essere veramente deliziosa e da affettare rigorosamente su Tagliere in Legno e con la Leppa (un coltello tipico Sardo).

Ma come sempre, c’è salsiccia secca e salsiccia secca.

E personalmente, la migliore che io abbia mai mangiato in tutta la mia vita viene prodotta unicamente nella Macelleria di Bitti. Un paese non molto lontano da La Caletta.

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La Crema di Pecorino

Ovviamente per quanto ci siamo detti finora avrai capito che era impossibile che tra i 10 migliori prodotti tipici sardi ne mancasse qualcuno relativo al mondo dei formaggi.

Qui la scelta è veramente ampia.

Dalla semplice ricotta vaccina fresca, passando dal formaggio fatto direttamente dal pastore, fino al Casu Marzu.

Ma tra tutti se c’è un prodotto che devi assolutamente assaggiare e che mai ho trovato altrove è assolutamente la Crema di Pecorino Sardo.

Mi ringrazierai dopo.

Puoi trovarla sia in formato normale che piccante, che pepato, e onestamente, scegliere non saprei.

In questo caso per poterne assaggiare una veramente buona la soluzione è molto semplice: Non prenderne una commerciale, ma acquistala al Caseificio (in questo caso ti consiglio il Caseificio di Siniscola). Non te ne pentirai.

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Pane Carasau

Niente probabilmente è più tipico del pane carasau per la Sardegna. Un pane a forma di disco molto sottile e croccante, adatto ad essere conservato a lungo.

Elemento che la contraddistingue da sempre e che la collega direttamente alla figura pastorale, tipica della storia sarda.

I pastori, infatti, durante i lunghi periodi di transumanza, avevano bisogno di portare con sè del pane che si conservasse a lungo e il carasau era perfetto per questo scopo potendosi mantenere anche fino ad un anno, se mantenuto asciutto.

Al momento di consumarlo i pastori non dovevano far altro che bagnarlo un po’, con acqua, vino od olio, per fargli riprendere la sua originale croccantezza, abitudine mantenuta tutt’oggi.

Sulla tavola di ogni sardo questo è un prodotto che non mancherà mai (a differenza del pane morbido che troverai meno spesso).

Un’alternativa veramente deliziosa è il Pane Guttiau. Si tratta di Pane Carasau cosparso di olio naturale e granelli di sale e ripassato in forno.

Una delizia da leccarsi i baffi.

Fregola

Tra i principali prodotti tipici sardi ecco la Fregula (il suo nome in Sardo).

Ma che cos’è? Si tratta di “Briciole” di pasta irregolari, di dimensione più o meno grande, che vengono realizzate impastando a lungo semola e acqua.

Questa pasta viene poi tostata in forno, assumendo un colore più scuro e un sapore inimitabile.

Preservato come Patrimonio Tradizionale Sardo, la preparazione della fregola è un “rito” prettamente casalingo:

  • La semola, disposta su un piatto largo e fondo, viene impastata e lavorata con dell’acqua tiepida e salata.
  • Poi, attraverso un abile movimento circolare delle mani, uno “sfregamento” per l’appunto, si ottengono i granelli tipici della fregola.
  • Questi ultimi vengono poi lasciati asciugare su di un telo e, dopo un processo di tostatura al forno di circa 15 minuti, assumono il caratteristico colore dorato e il particolare sapore che rendono unico questo tipo di pasta.

La più famosa ricetta sarda con questo tipo di pasta è la Fregola con arselle. In generale in tutta la Sardegna è diffusa l’abitudine di condire la Fregola con sughi, al pomodoro o in bianco, a base di pesce.

Malloreddus

Ogni Sardo che viaggia porta con sè sempre almeno un pacco di Malloreddus, anche conosciuti come Gnocchetti sardi.

Seppure in realtà assomigliano più a dei cavatelli trattandosi di conchiglie allungate e rigate per trattenere meglio il sugo.

Ormai ultradiffusi anche nella versione “mini”, gli originali sono quelli allungati.

Il piatto classico della cucina sarda sono i malloreddus alla campidanese.

In questo piatto, si fa un ragù tagliando in pezzetti la salsiccia sarda;

I pezzetti vengono soffritti in olio con cipolla tritata e poi lessati per circa un’ora con salsa di pomodoro; si aggiungono quindi alcuni fili di zafferano, dieci minuti prima della fine della cottura.

Gli gnocchetti lessati vengono conditi con questo ragù e con pecorino sardo grattugiato.

Culurgiones

Come per gli altri prodotti tipici anche i Culurgiones (a seconda della zona il termine cambia vocali, consonanti e suoni) hanno un’anima tutta sarda, e consiste in una particolare pasta fresca ripiena (attenzione a non confonderla con i ravioli!) originaria di una specifica zona dell’isola, l’Ogliastra, da dove si è poi diffusa anche nelle altre aree con diverse varianti.

Tipica è la sua chiusura, chiamata sa spighitta perché richiama la spiga di grano. Ed è questa chiusura esteticamente elegante ed a tratti impegnativa che un tempo legava i Culurgiones ad un vero e proprio “bene”, preparato soltanto in occasioni molto importanti.

La farcitura tradizionale consiste in un ripieno di patate, formaggio, strutto (o olio extra vergine di oliva) e menta.

La sua particolarità è da ricercare proprio nel formaggio: si tratta di un mix particolare e gustoso. Alcune ricette riportano solo il formaggio fiscidu (un pecorino salato locale), altre, invece, riportano l’aggiunta di altre tipologie di pecorino e di caprino.

Secondo tradizione, dovrebbero essere serviti con passata di pomodoro e pecorino grattugiato.

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Maialetto: un must tra i prodotti tipici sardi

Il maialetto è il piatto più famoso e conosciuto dell’Isola, una sorta di ricetta “nazionale” caratterizzata da forte identità e senso di appartenenza. È il piatto delle feste per i sardi nonché quello che qualsiasi turista desidera ardentemente provare almeno una volta durante le sue vacanze in Sardegna.

Innanzitutto bisogna scegliere un maiale da latte di massimo 6-7 kg da uno dei tanti piccoli allevatori di zona e, una volta pulito, viene messo sullo spiedo.

La cottura tradizionale del maialetto alla sarda avviene davanti a un bel fuoco: la cottura in verticale è ancora tipica di molte zone del centro Sardegna. Tuttavia, oggi, nella maggior parte dell’isola viene utilizzato il girarrosto elettrico.

La cottura deve essere fatta rigorosamente alla brace, con fuoco lento,  almeno 2 ore e mezzo, la cotenna deve avere un colore bruno-dorato e deve essere croccante, la carne invece deve essere morbida. A cottura ultimata, si sfila dallo spiedo e si lascia riposare sul mirto, affinché si insaporisca prima di servirlo.

Per un’esperienza più tradizionale è possibile (tempo e virus permettendo) gustare il porceddu ad una sagra: a luglio solitamente c’è la Sagra del porcetto allo spiedo di Uri e a Novembre è il turno della Sagra del porcino e del porcetto di Putifigari.

Seadas: il più dolce tra i prodotti tipici sardi

Seada, sebada, seatta, sevada: paese che vai, nome che trovi!

Tra l’altro, l’uso comune ha trasformato lentamente (e non correttamente) la seada (o sebada) nel suo plurale invariabile, “seadas” (o “sebadas”), e sulle carte dei menù di solito troviamo scritte proprio queste ultime due versioni.

La seada sarda è un piatto che veniva preparato dalle donne per festeggiare le ricorrenze speciali, come il Natale o la Pasqua, ossia quando i loro mariti pastori rientravano dai lunghi periodi di transumanza.

Ma sorpresa… non è un dolce!

Infatti, le seadas erano salate e, soprattutto, erano un saporito e nutriente piatto unico (o comunque un secondo): un tempo, erano “mannas cantu su prattu“, ossia “grandi quanto il piatto in cui erano servite“, perché, con poco, bisognava appagare i pastori che erano stati via a lungo.

Col passare del tempo, si è pensato di farlo diventare un dolce aggiungendogli una guarnizione di miele al corbezzolo oppure al castagno e riducendo la dimensione delle forme: così è nata la seada come la conosciamo noi.

Per il formaggio (principalmente pecorino sardo non salato), invece, il segreto è che deve essere freschissimo e acidognolo al punto da filare dopo la cottura: un tempo, per farlo inacidire le donne della Sardegna lo avvolgevano in un panno umido e lo lasciavano riposare per almeno due giorni.

È acido al punto giusto quando, riscaldato, fila.

Mirto

Dopo una scorpacciata di prodotti tipici sardi, dall’antipasto al dolce non poteva mancare: Il Mirto. Probabilmente il liquore sardo più famoso e commercializzato attualmente.

Ancora oggi i Sardi, quasi tutti, lo autoproducono; ma soprattutto si passano la ricetta tradizionale di generazione in generazione per non perdere mai le radici ed i sapori originari di questo prodotto unico.

Quasi in tutti gli agriturismi e molti ristoranti troverai Mirto fatto in casa.

Un tipo differente, meno conosciuto ma molto delizioso è il mirto bianco, termine generico con cui si indica sia il liquore ottenuto dalla macerazione di bacche depigmentate sia quello meno comune ottenuto dalla macerazione delle foglie di giovani germogli.

Quest’ultimo liquore ha caratteristiche organolettiche nettamente differenti dal liquore di mirto propriamente detto ed è una variante che ti consiglio assolutamente di assaggiare.

Sa Pompia

Se ti trovi nella zona di Siniscola o stai alloggiando nella mia Charming House a La Caletta, sei nel posto giusto per provare questo splendido prodotto.

In questo caso infatti più che sardo si tratta di un prodotto che puoi trovare solo nellla zona di Siniscola in quanto si tratta di un frutto che “non attecchisce” in territori diversi da questo.

La Pompia è un ibrido tra il Pompelmo ed il Cedro e dal suo frutto si ricavano marmellate, il frutto caramellato, dolci… e il liquore dal gusto estremamente eccezionale.

Dolce, delicato, buono…

La conclusione perfetta in questo viaggio culinario di prodotti tipici sardi.

P.S. Se vuoi saperne di più sulla pompia e sui suoi utilizzi te ne parlo ampiamente nell’articolo POMPÌA, ORO DI SINISCOLA: COS’È E DOVE COMPRARLA.

Ti stai chiedendo dove è possibile assaggiare tutti o la maggior parte di questi fantastici prodotti tipici sardi?

Ecco una Lista dei Ristoranti che devi assolutamente provare a La Caletta di Siniscola.

Parola di Sarda.

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Comments (02)

  1. Chiara ed esaustiva….Complimenti
    Ottimi consigli….mentre leggi ti viene l’acquolina in bocca!

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